mercoledì 29 febbraio 2012

METAL WAVE
HOUSEBREAKING "Out of your brain"
(Crash Music)

Voto Complessivo 8/10

1.Out Of Your Brain - 85
2.Clandestine - 80
3.Saint's War - 80
4.Blessed Be - 85
5.Odissey - 85
6.Crash Attitude - 75
7.Retro-Active - 70
8.Finally Ready - 90
9.Housebreaking - 75

•Qualità Audio: 80
•Qualità Artwork: 80
•Originalità: 75
•Tecnica: 75


Serrate bene le labbra, aggrottate le sopracciglia pensando a chi odiate di più e scuotete la testa avanti e dietro seguendo il ritmo; a volontà è possibile lanciare verso l'alto una mano con il segno delle corna! Così si ascolta questo cd. E non potrete resistere dal farlo. Le note informative che accompagnano questo album dicono che gli Housebraking suonano death core: niente di più sbagliato; niente blastbeat e niente brutal, niente strizzate d'occhio, invece un sacco di heavy metal moderno fragoroso e compatto, ricco di momenti ispirati e sempre sopra le righe che non si dimentica la lezione dei grandi classici.

Dopo anni di una carriera travagliata che parte addirittura nel 1994, scioglimenti e cambi di direzione, la band è finalmente riuscita a trovare un punto stabile; e se questi sono i risultati, speriamo che duri! Questo lavoro è una delle cose più fresche e genuine che potrebbe capitarvi di ascoltare di questi tempi; immaginate dell'heavy metal groovy, farcito di convincenti passaggi southern rock (alla Corrosion Of Confomity), con contorno di assoli classici e atmosfere da film horror anni '80 e avrete in mente il piatto che vi viene proposto. E non mancano divagazioni di death metal classico o tharsh. C'è da stupirsi, per altro, che sia un disco autoprodotto: registrazione (urlatelo:) piena! Grassa, un mix tra gore e stoner, che penetra sottopelle, nel sangue, e nel cervello. Arrangiamenti efficacissimi; il lavoro delle chitarre è particolarmente ricco di sfumature; evidentissima l'esperienza nel modulare chitarre ritmiche modernissime, mai trendy, con assoli e parti soliste classiche che definerei “funebri” da quanto riescono ad essere evocative.
Ascoltate ad esempio la traccia d'apertura “Out Of Your Brain”, ma anche “Blessed Be” e “Odissey”.
Impeccabile la performance della sezione ritmica, sempre imperiosa, precisa e tagliente, guiderà la vostra testa in sfrenati headbaging; sempre all'altezza, sia nelle parti più sincopate che in quelle più dirette. Lodevole la prova del cantante, in grado di farsi in quattro gestendo timbriche più rabbiose e thrashy, con growl profondi (niente tombini gorgoglianti), in maniera molto più vincente rispetto a quello che si sente di solito.
Se proprio dovessi trovare un difetto a questo album, un'eccezione che confermi la regola, è forse una propensione un po' troppo legata a riff southern (in “Crash Attitude”) che oggi, dopo quarant'anni di chitarristi che vi si sono impiegati, suonano davvero vecchi, datati e di conseguenza un po' sterili; ma credo che non ve ne accorgerete neppure, dato che non è una tendenza prevalente e aiuta a bilanciare la composizione per mantenere sempre sveglia l'attenzione. Le ultime due tracce meritano una menzione particolare; “Finally Ready” è un incubo metal di oltre sei minuti che corre congelato lungo la spina dorsale, con un giro portante e degli assoli davvero ispiratissimi. “Housbreaking”, in chiusura, è un numero thrash-core che cita la band stessa con cori da anthem.
Mi sento proprio di consigliare un ascolto di questo disco a tutti gli appassionati del metal più vero, ma anche a chi non vuole ascoltare solo vecchiume, e dopo anche voi vorrete unirvi al gruppo per scassinare un po' di case!





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