Intervista
RAW POWER agli HOUSEBREAKING
(Gennaio 2011)
Siamo qui oggi con il chitarrista degli HouseBreaking per celebrare questo grande giorno che vede la presentazione del loro album "Out Of Your Brain" dal vivo e la prima intervista fatta da noi di Raw Power. Mariano leggendo la vostra biografia si comprende il sudore di cui è pregno questo album, anni di sacrificio, cambi di line-up, inattività, insomma per voi si tratta del sogno e del lavoro di una vita che diventa realtà?

Per me soprattutto si, senza dubbio. Una grande soddisfazione che mi tolgo a 40 anni. Anni spesi a suonare, anni di sacrifici, tanti e non solo economici. Però ora ci siamo. Ora comincia il bello. Siamo enormemente soddisfatti di come è venuto fuori il lavoro. Dal lavoro in studio al lavoro grafico. Abbiamo curato tutto nei minimi dettagli senza lasciare nulla al caso.
Ed in effetti iniziando ad analizzare il lavoro dall'esterno ci troviamo di fronte ad un umanoide e alla visione di un ospedale cosa rappresentano?
Il mondo che ci circonda! Gente robotizzata e sullo sfondo una sala operatoria del Kosovo in guerra se non sbaglio. Ho fatto usare al grafico delle foto che ho conservato negli anni. Quella sala operatoria, che trovi anche sul cd, è lo specchio della realtà umana che ci circonda: devastazione e miseria!
Questo concetto, giustissimo a mio parere, si riscontra pure sui testi, si può dire che "Out Of Your Brain" rappresenti un concept sulla follia umana, sulla voglia di liberarsi di questo Mondo così subdolo?
Diciamo che è la rappresentazione della realtà di ogni giorno. "Out of Your Brain" ognuno può interpretarla come vuole. Il mondo, le persone, le cose, c'e un bisogno di libertà "umana" in questo brano; "Clandestine" parla del lavoro nero, della clandestinità; "Saint's War" si scaglia contro le assurdità della guerra in Iraq; "Blessed Be" è un attacco diretto al "mondo" della pedofilia nella chiesa; "Odissey" è dedicata a noi, a tutto quello che ci è voluto per arrivare all'album tra gelosie e invidie; "Crash Attitude" è un'immensa dedica a tutti quelli che ci seguono da sempre nelle nostre parti. Sono la nostra anima, la nostra forza; "Retro-active" parla in maniera figurativa di una inculata e rappresenta quello che fa il nostro governo verso i nostri cittadini; "Finally ready" è una storia struggente e tristissima; "Housebreaking" è il nostro inno al casino!
Rimando in tema testi come mai la decisione di inserire due parti tratte estratte da conversazioni, e come uniche frasi in italiano "Chi è senza peccato, scagli la prima pietra, coraggio fatti avanti/mostra la tua faccia, sarai lapidato"?
La frase di "Blessed" in italiano è stata per noi una sorpresa di Marco. Non ce l'aspettavamo. Ci è piaciuta molto e l'abbiamo lasciata. Per quanto riguarda “Odissey” non ha un perchè, quel pezzo necessitava di un piccolissimo intro ed abbiamo deciso per Saw. In "Sain't war" c'e una registrazione di una conversazione telefonica avvenuta appena dopo l'impatto del primo aereo sulle torri gemelle. Ne abbiamo estratto un pezzettino. Ti assicuro che se senti tutta la conversazione ti vengono i brividi. Un nostro personale tributo...
Passiamo ora al lato strettamente musicale del lavoro. Il vostro è un death-thrash ruvido e diretto, con fraseggi quasi hard rock alla Motorhead in alcuni casi, che unisce alla perfezione classico e moderno. Quali sono le vostre principali fonti di ispirazione?
Hard Rock? E' un complimento per me! Forse qualche "ri-visitazione" a la Motorhead di sicuro si ma Hard Rock non penso. Nella band abbiamo varie influenze che si riflettono nella nostra musica. I miei idoli sono da sempre Metallica, Guns e Iron Maiden ma ascolto tutto il Metal a 360°; Giulio ascolta più Nu Metal, (Korn, Deftones); Alessandro che ha composto e registrato tutto l'album prima di andarsene è un thrasher a tutti gli effetti (Megadeth su tutti); Marco ha un'impronta classica (Dio su tutti) ma anche molto legato al filone Gothic degli anni '90 (Moonspeel, Amorphis) e al Death classico. Gianni invece è attratto da sonorità molto moderne, Death Core puro per intenderci.
Vi sento hard rock nell'attitudine, nella voglia di far casino, in alcune linee di basso, come dici rivisitazioni di Lemmy, ma anche nella distorsione dello stesso. Comunque, partendo dalle sonorità che attraggono Gianni, perchè vi definite Deathcore?
La verità? Non trovavo un vero genere che racchiudesse la nostra proposta musicale e invece di inventarmene uno (cosa che trovo presuntuosa) ho preferito Death Core. Thrash Death solo mi sembra riduttivo. Non ci identificava del tutto. Comunque sta a voi recensori decidere il nostro genere!
Per me siete grandi, ruvidi e grezzi. Fate divertire, fate ragionare, fate scapocciare ma sapete anche emozionare come in "Finally Ready", il genere è solo un'etichetta, che in casi come questi non serve. Comunque in conclusione, come avete intenzione di continuare il vostro sogno? Avete progetti?
Si, tanti progetti. Per fortuna ho esperienza, so come muovermi nell'ambiente. Gestisco un negozio di cd (CRASH STORE) e un'agenzia promozionale (CRASH PROMOTION). In passato ho avuto una Label discografica (WHIPLASH PRODUCTIONS). Insomma sono più di 20 anni che mi sbatto nella scena italiana. Il sogno a mio avviso è appena iniziato!
Ringraziamo Mariano per la sua disponibilità, accettando la nostra proposta e concedendoci l’onore di pubblicare la nostra prima intervista. Augurandogli ogni fortuna, vi consigliamo questo grandissimo album e di assistere ai loro live. Stay Metal \m/
-Greenie-
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