mercoledì 29 febbraio 2012

HOUSEBREAKING
"OUT OF YOUR BRAIN" Tour 2011-12:

Next Live:
- 3 Marzo 2012 "Hell Awaits... into the Cavern": Housebreaking + Inverted Pyramid + Death Race + Humangled... The Cavern Club, Livorno
-10 Marzo 2012 "Total desaster Fest": Housebreaking + Eyeconoclast + Sheol + Hastur + Zero Tolerance... Officina Belushi, Viterbo
-24 Marzo 2012 Whiskey in the Jarrow Fest (2° Edizione): Housebreaking (Thrash Death) + Silvered (Swedish Death) + Humangled (Death Metal) + Pintchback (Alternative) + Machine of Hate (Thrash Metal) + Whiskey oin the Jarrow (cover band) + Under a Pale (Sepultura Tribute) Sons of Hate (Thrash) + Killing Spree (Thrash)... Pub La Prateria "al laghetto", S. Pasquale, Cassino (FR)
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- 19 Febbraio 2012 Housebreaking + Midian... Sea Legend, Pozzuoli (Na)
- 20 Gennaio 2012 Housebreaking + Subliminal Verses ... Hotch Potch, Isernia
- 13 Gennaio 2012 Housebreaking + Friend of Misery (cover band Metallica), Mama's, Telese (BN)
- 7 Gennaio 2012 "Noize Night" III Edizione. 15 Metal band... 12 ore di Live music... Discoteca LA BOCCA, Cervaro (FR)...
- 28 Dicembre "CALABRIAN METAL INFERNO" con SCHIZO (Italian thrash deathgrind legend ! Catania), TWISTED TOYS (new metal - Cosenza), DISASTER HATE (extreme thrash death- Catania) e WARKNIFE (inferno thrash - Lecce), HEMINGWAY ROCK CLUB - CATANZARO
- 25 Novembre "METAL ATTITUDE NIGHT" con Ignition Code, A.S.A, Atri (Pescara)
- 18 Novembre "COLD FLAMES METAL FEST" con TALES OF DELIRIA (thrash death da Bari), ABSOLUTE TERROR FIELD (swedecore da Roma), BLOODY REVENGE (metalcore da Lecce), ISTANBUL CAFE', Squinzano (LE)
- 17 Novembre MIDIAN (Thrash) + Housebreaking, PERDITEMPO PUB, Napoli
- 29 Ottobre "The BIRTHDAY PARTY MASSACRE" Housebreking + EYECONOCLAST (Death Metal da Roma) + MIDIAN (Thrash da Caserta) + GUEST, Sky Blue, Cassino (FR)
- 22 Ottobre Housebreaking + Friend of Misery (Metallica Tribute), Joker Pub, Pontecorvo (FR)
- 2 Settembre Housebreaking + Johnny Freak (Rock alternative) + 2 guests, Sky blue, Cassino (FR)
- 31 Luglio Housebreaking + Friend of Misery (Metallica Tribute), AVALON, Gaeta (LT)
- 2 Luglio GATES OF METAL FEST, Laghetto San Pasquale, Cassino (FR)
- 18 Giugno Housebreaking + IRA... ALCHEMICO (Ex Cinema Arcobaleno), Cassino (FR)
- 4 Giugno Housebreaking + Masterdom (Heavy metal), Humangled (death metal), Windfall (melodic metal)
Live Keller, Prato
- 3 Giugno Midian + Housebreaking + Midnight Madness, New Dream Cafè, Maddaloni (CE)
- 28 Maggio Housebreaking (Thrash Death) + Hydra (Thrash) + EATER + ANAL PHOBIA, ARCI TOM, Mantova
- 20 Maggio Housebreaking (Thrash Death) + IRA (Technical Death Metal) + My Enemy Inside (Metal Core) Barrio's Cafè, Milano
- 29 Aprile Housebreakinh + Midian (Thrash) + IRA (Nu Metal), Mama's, Telese (BN)
- 23 Aprile Housebreaking + 5RAND (Thrash Metal), Zion Yard Lavinio Anzio (Roma)
- 2 Aprile ... Whiskey in the jarrow METAL Festival... Cassino (FR) Housebreaking + Locomotive (cover band Motorhead) + Rude Forefathers (thrash Death da Mantova) + Blizzard (cover band Ozzy) + Whiskey in the jarrow (cover band Thin Lizzy) + Sledge (Industrial Metal) + Ira (Nu Metal)
- 4 Marzo Housebreaking + Locomotive (Motorhead tribute) + Frontal Attack (Thrash Death), Kildare Pub, Atina (FR)
- 3 Marzo Housebreaking + Jano's Hand, Mermaid's Tavern, Pontecagnano (Salerno)
- 4 Febbraio Housebreaking + Enoch + Midian, Colorado Pub, Calvi Risorta (CE)
- 22 Gennaio Housebreaking + Tremors + Frontal Attack, Eden Cafè, Cassino (FR)
HOUSEBREAKING ENDORSERS

Da Dicembre 2011 gli HOUSEBREAKING sono Endorser Ufficiali della EMPERION Guitars!
Recensione del live
di LIVE TO ROCK

HOUSEBREAKING + MIDIAN
@Sea Legend, Pozzuoli (NA) 19/02/2012 Live report di Carlo Leonangeli


Quella del 19 Febbraio è stata una gran bella serata, la prima (e speriamo non l’ultima) di metal estremo organizzata dalla Live To Rock, con protagoniste due band del panorama italiano che stan riscuotendo un buon successo e stanno facendo anche da spalla a band di importanza internazionale (i Midian hanno aperto a Entombed ed apriranno ai Fleshgod Apocalypse; gli Housebreaking hanno aperto a Schizo e Pino Scotto).
Anche in questa serata entrambe le band son state capaci di dimostrare di che pasta son fatte, dando tanta adrenalina a chi è riuscito a coglierla, ma purtroppo, come spesso accade in ambiente campano e non solo, il pubblico s’è dimostrato poco coinvolto e fin troppo statico, creando anche evidente stizza ad entrambi i leader dei due gruppi, Miriam e Marco.
Ma passiamo alle loro esibizioni, che ho trovato molto interessanti e da cui tanti altri gruppi avrebbero tanto da imparare.

Ad aprire la serata ci han pensato i Midian: i 5 ragazzi di Caserta sul palco danno sempre il massimo e i loro pezzi sono il giusto mix tra melodia, tecnica e violenza Thrash/Death.
In particolare è da apprezzare l’ottima prova di Valerio alla chitarra, che dimostra ancora una volta tutte le sue capacità con lo strumento.
L’unico neo è qualche difetto audio iniziale, che però viene prontamente corretto.
Insomma i Midian hanno dato l’ennesima prova di essere una band di tutto rispetto e di sicuro impatto nell’ambiente metal italiano.

Dopo l’annuncio degli Housebreaking fatto proprio da Miriam, cantante dei Midian, ecco salire sul palco la band cassinese, pronta a dare la mazzata sonora finale.
La band scarica bombe sonore a raffica che però poco smuovono la maggioranza del pubblico, che preferisce guardare sorseggiando birra. Ma questo non fa perdere certo di entusiasmo i ragazzi, che attraverso il carisma di Marco, porta a qualche accenno di pogo di pochi, ai quali va tutta la mia stima, perché sono convinto che è questo lo spirito giusto ad un evento di metal estremo, per la gioia anche di coloro che sono sul palco e danno il cuore per farci divertire.
La chiusura della serata con “Blitzkrieg Bop” dei Ramones, coverizzata in maniera più che soddisfacente dai cassinesi, è l’apoteosi di una bella serata di metal estremo, serate che difficilmente si vedono in terra campana.

http://www.facebook.com/notes/live-rock/housebreakingmidiansea-legend-pozzuoli-na-19022012-live-report-di-carlo-leonange/3295158028693
CALABRIA SOUND ROCK
Intervista agli HOUSEBREAKING (28/12/2011 al CALABRIAN METAL INFERNO)

Ho letto che il progetto va avanti da tanti anni, ci puoi fare una breve storia della band?
(Marco, Voce): La breve storia la faccio con gli anni. Allora il gruppo è nato nel 1994, da Mariano il chitarrista… aveva degli amici con cui facevano roba tipo surf-punk oppure un rock molto influenzato dai Timoria degli anni di 2020 Speedball, una roba del genere. Poi dopo il gruppo ha subito diversi cambi di formazione fino ad arrivare a un primo tentativo di ritorno nel 2006, e poi dopo a un definitivo ritorno nel 2009, quando ci siamo riuniti io, Mariano e Giulio il bassista. In seguito sono entrati Alfredo e Gianni, rispettivamente chitarrista e batterista, per comporre i pezzi che sono andati a finire poi nel nostro primo album uscito a inizio 2011.
Come è andato questo primo anno, dopo l’uscita dell’album?
(Mariano, Chitarra): Ci siamo divertiti tantissimo, se vuoi sapere a livello di soldi… no! (risate). A livello di soddisfazioni personali, una cosa incredibile! Abbiamo fatto circa trenta date in un anno, quindi una bella soddisfazione, su e giù per l’Italia da nord a sud. Se devo dire la verità, non perché sto qua al sud, ma il sud è tutta un’altra cosa. Non c’è un cazzo da fare, al nord sono tutti più freddi, c’hanno rotto il cazzo, si mangiassero la polenta (risate). Puoi scriverlo tranquillamente, perché devono venire ai concerti e divertirsi, non devono andare a vedere come uno suona. Ti vuoi divertire? Vai ai concerti e ti diverti, se devi vedere come uno suona, prendi un dvd, lo metti e ti diverti così.
Anche dal palco hai detto qualcosa sulla rabbia del sud…
(M., chit.): Ah, l’hai detto? (Riferito a Marco) Hai fatto bene! (risate)
(M., voce): Ci tenevo a sottolineare una cosa di cui abbiamo una prova netta e concreta. Il fatto che la rabbia che abbiamo noi al sud, soprattutto in questo momento di crisi, come ce la vogliono etichettare loro, è forte e quindi difficilmente può essere capita dalle persone del nord che forse stanno anche un po’ meglio. Quello che si voleva dire, semplicemente, è che quando eravamo più ragazzini era il nord a guidare la scena e dovevamo andare noi con i treni di notte per vedere i concerti. Adesso la situazione fortunatamente sta cambiando! Siamo andati a suonare a nord e ci hanno chiesto di venire a suonare a Cassino, un mese fa siamo stati a Lecce ed è stato bellissimo, e poi stasera il massimo proprio…
Tra l’altro nel Lazio, la musica “pesante” va abbastanza bene, no?
(M., voce): C’è la scena hardcore di Roma che è sempre presente, da diversi anni. Poi grazie all’impegno del gruppo e di tantissimi musicisti che ci stanno nella zona del cassinate, stiamo facendo rinascere quella che è la scena metal di Cassino che è florida.
(M., chit.): Una scena del sud Lazio, quindi magari molti la possono vedere come una forma di provincialismo “iperprovinciale”, però ti posso assicurare che ai concerti arrivano tra le 150 e le 250 persone sempre, per ogni serata. Se invece organizzi a Roma te ne arrivano 50 o 100 al massimo. Miracolo! Quindi siamo soddisfatti di questa cosa e devono capirlo pure i signori che stanno nella capitale. Il bello secondo me è sapere portare la gente ai concerti, ma non è semplice. Noi personalmente a Cassino, quindi nel sud del Lazio, ci riusciamo e ci riusciamo bene. Chi vuole contestare sta cosa è libero e ci dimostrasse il contrario, ma tanto non è così (risate).
Che pensate della vostra esibizione e della serata?
(M., voce): Io stavo per commuovermi!
(M., chit.): (ride)
(M., voce): Una cosa che posso dire a livello personale è che tutti negli Housebreaking abbiamo avuto esperienze in altri gruppi, ma un’accoglienza del genere è stata…
(M., chit.): Micidiale!
(M., voce): È stato tutto d’impatto davvero!
(M., chit.) Micidiale, bellissima. Ti posso fare una confidenza? Ho fatto una marea di stecche, ma sinceramente non me ne frega un cazzo perché mi sono divertito talmente tanto che va benissimo così (risate).
C’è una bell’attitudine!
(M., voce): La nostra attitudine è proprio questa, noi spesso non suoniamo come quando facciamo le prove. A dire la verità proviamo e riproviamo tanto, soprattutto ultimamente, però dal vivo succede una cosa… amiamo talmente tanto quello che suoniamo e iniziamo a divertirci quasi come se fossimo spettatori di noi stessi, quindi capita che ci lasciamo andare. Soprattutto poi nel cassinate quando suoniamo facciamo delle scenette assurde.
(M., chit.): Dalle parti nostre facciamo delle figure di merda allucinanti (risate). Nel senso che arriviamo talmente ubriachi sul palco da non riuscire a capire che cazzo di pezzo dobbiamo fare. Però i ragazzi lo sanno e quindi rispondono lo stesso, stanno là, si divertono…
È una festa?!
(M., chit.): È una festa, l’heavy metal è una festa
(M., voce): Anche perché ci hanno visto prima suonare sobri, hanno visto quello che possiamo dare e allora ogni volta che suoniamo in zona è una festa.
(M., chit): (ride) è così.
Un’ultima cosa sul futuro della band, che farete adesso?
(M., voce): Il futuro lo facciamo dire al leader.
(M., chit.): No, il futuro? Il futuro sono loro (indica anche il bassista). Io c’ho quarant’anni e Giulio (basso) diciannove. Che te devo dì? Stiamo cercando di spianare una strada a loro, anche se secondo me non è manco una strada, ma una breccia. L’heavy metal in Italia è come seguire un sogno irrealizzabile e quello è, però se loro hanno voglia fanno esperienza, quello è l’importante! Poi secondo me non esiste un futuro per l’heavy metal, non esisterà mai, però esisterà sempre il divertirsi assieme a tanta gente. Per esempio conosco da vent’anni Gianluca Molè dei Glacial Fear e gli voglio un bene dell’anima, grazie a lui siamo venuti a suonare qua. Quindi, per prima cosa, ringraziare le persone che ci credono in un progetto, in un ideale e nella musica. I ragazzi giovani ci devono credere perché è giusto che ci credano, però non ti direi mai “credici e avrai successo”, se vuoi successo lascia perdere e mettiti a fare Laura Pausini che può essere che ce la fai.
(M., voce): Comunque noi abbiamo già scritto 4 pezzi per un prossimo futuro album che speriamo di completare al più presto e le soddisfazioni personali per noi sono serate come queste. Tanto sappiamo di non poter mai fare soldi, ma neanche riprendere tutto quello che abbiamo speso. Vogliamo semplicemente continuare a suonare in giro e se è possibile, l’ aspirazione massima è andare a suonare un po’ all’estero. Punto e basta.
Volete ricordare i vostri contatti?
(M., voce): www.housebreaking.it, myspace.com/housebreaking, abbiamo anche due pagine facebook.
(M., chit.): Poi possono contattare anche ognuno di noi singolarmente, basta che però ce lo dicono e si presentano scrivendo “ci siamo conosciuti a…”. Non lo dico per tirarmela, però se io non so chi cazzo mi contatta, sinceramente avendo anche una figlia piccola non mi va di accettare chiunque… che ne so chi trovo? Magari è un pedofilo, è un bastardo o un prete maledetto, io che ne so? A meno che non sia una bella ragazza! Il contatto migliore è la mail privata che si trova su facebook sempre… Allora ti aggiungo e ti do anche ospitalità a casa, mangiamo insieme, fai quello che cazzo ti pare e va tutto bene. Ma l’importante è farsi in qualche modo riconoscere, almeno per me, per Marco va bene tutto (risate). Poi io lo so come sono, già domani non mi ricorderò dell’intervista e dirò “chi cazzo è questo? non mi ricordo” e Marco mi dirà “ma è quello che ci ha intervistato”, quindi in caso presentati dicendo “io sono quello scemo che vi ha intervistato”, perché se hai fatto un’intervista a noi vuol dire che sei più scemo di noi. Più di questo che te devo dì? Grazie!
(M., voce): Grazie mille.

http://www.calabriasoundsrock.com/csr/index.php?option=com_content&view=article&id=365:calabrian-metal-inferno-6-le-interviste&catid=36:interviste&Itemid=56
CALABRIA SOUND ROCK

Recensione Live degli HOUSEBREAKING al Calabrian Metal Inferno 6 @ Hemingway Club (Catanzaro 28/12/11)

...È la volta degli Housebreaking di Cassino. Decisamente tamarri, travolgono con una cattiveria inaudita e con le loro ascendenze machineheaddiane portano il pubblico del Calabrian al delirium tremens! I ragazzi dimostrano di saperci fare, si divertono molto e ci trasmettono la stessa sensazione, arrivando al picco della performance con la buona esecuzione di Refuse/Resist dei Sepultura, forse un po’ banale come scelta della cover, ma il successo è sempre garantito.
Scherzi a parte gli Housebreaking danno la giusta carica e lasciano presagire quello che verrà subito dopo.
Già nell’ultimo cambio palco l’atmosfera risulta più elettrica, il pubblico scalpita e mi rendo conto, dalla mia unica passeggiata dal banchetto al wc, che la sala è davvero piena e pronta ad accogliere gli headliner della serata: i siciliani Schizo...


http://www.calabriasoundsrock.com/csr/index.php?option=com_content&view=article&id=364:calabrian-metal-inferno-6-hemingway-club-catanzaro-281211&catid=35:live-report&Itemid=55

Intervista

RAW POWER agli HOUSEBREAKING
(Gennaio 2011)

Siamo qui oggi con il chitarrista degli HouseBreaking per celebrare questo grande giorno che vede la presentazione del loro album "Out Of Your Brain" dal vivo e la prima intervista fatta da noi di Raw Power. Mariano leggendo la vostra biografia si comprende il sudore di cui è pregno questo album, anni di sacrificio, cambi di line-up, inattività, insomma per voi si tratta del sogno e del lavoro di una vita che diventa realtà?
Per me soprattutto si, senza dubbio. Una grande soddisfazione che mi tolgo a 40 anni. Anni spesi a suonare, anni di sacrifici, tanti e non solo economici. Però ora ci siamo. Ora comincia il bello. Siamo enormemente soddisfatti di come è venuto fuori il lavoro. Dal lavoro in studio al lavoro grafico. Abbiamo curato tutto nei minimi dettagli senza lasciare nulla al caso.
Ed in effetti iniziando ad analizzare il lavoro dall'esterno ci troviamo di fronte ad un umanoide e alla visione di un ospedale cosa rappresentano?
Il mondo che ci circonda! Gente robotizzata e sullo sfondo una sala operatoria del Kosovo in guerra se non sbaglio. Ho fatto usare al grafico delle foto che ho conservato negli anni. Quella sala operatoria, che trovi anche sul cd, è lo specchio della realtà umana che ci circonda: devastazione e miseria!
Questo concetto, giustissimo a mio parere, si riscontra pure sui testi, si può dire che "Out Of Your Brain" rappresenti un concept sulla follia umana, sulla voglia di liberarsi di questo Mondo così subdolo?
Diciamo che è la rappresentazione della realtà di ogni giorno. "Out of Your Brain" ognuno può interpretarla come vuole. Il mondo, le persone, le cose, c'e un bisogno di libertà "umana" in questo brano; "Clandestine" parla del lavoro nero, della clandestinità; "Saint's War" si scaglia contro le assurdità della guerra in Iraq; "Blessed Be" è un attacco diretto al "mondo" della pedofilia nella chiesa; "Odissey" è dedicata a noi, a tutto quello che ci è voluto per arrivare all'album tra gelosie e invidie; "Crash Attitude" è un'immensa dedica a tutti quelli che ci seguono da sempre nelle nostre parti. Sono la nostra anima, la nostra forza; "Retro-active" parla in maniera figurativa di una inculata e rappresenta quello che fa il nostro governo verso i nostri cittadini; "Finally ready" è una storia struggente e tristissima; "Housebreaking" è il nostro inno al casino!
Rimando in tema testi come mai la decisione di inserire due parti tratte estratte da conversazioni, e come uniche frasi in italiano "Chi è senza peccato, scagli la prima pietra, coraggio fatti avanti/mostra la tua faccia, sarai lapidato"?
La frase di "Blessed" in italiano è stata per noi una sorpresa di Marco. Non ce l'aspettavamo. Ci è piaciuta molto e l'abbiamo lasciata. Per quanto riguarda “Odissey” non ha un perchè, quel pezzo necessitava di un piccolissimo intro ed abbiamo deciso per Saw. In "Sain't war" c'e una registrazione di una conversazione telefonica avvenuta appena dopo l'impatto del primo aereo sulle torri gemelle. Ne abbiamo estratto un pezzettino. Ti assicuro che se senti tutta la conversazione ti vengono i brividi. Un nostro personale tributo...
Passiamo ora al lato strettamente musicale del lavoro. Il vostro è un death-thrash ruvido e diretto, con fraseggi quasi hard rock alla Motorhead in alcuni casi, che unisce alla perfezione classico e moderno. Quali sono le vostre principali fonti di ispirazione?
Hard Rock? E' un complimento per me! Forse qualche "ri-visitazione" a la Motorhead di sicuro si ma Hard Rock non penso. Nella band abbiamo varie influenze che si riflettono nella nostra musica. I miei idoli sono da sempre Metallica, Guns e Iron Maiden ma ascolto tutto il Metal a 360°; Giulio ascolta più Nu Metal, (Korn, Deftones); Alessandro che ha composto e registrato tutto l'album prima di andarsene è un thrasher a tutti gli effetti (Megadeth su tutti); Marco ha un'impronta classica (Dio su tutti) ma anche molto legato al filone Gothic degli anni '90 (Moonspeel, Amorphis) e al Death classico. Gianni invece è attratto da sonorità molto moderne, Death Core puro per intenderci.
Vi sento hard rock nell'attitudine, nella voglia di far casino, in alcune linee di basso, come dici rivisitazioni di Lemmy, ma anche nella distorsione dello stesso. Comunque, partendo dalle sonorità che attraggono Gianni, perchè vi definite Deathcore?
La verità? Non trovavo un vero genere che racchiudesse la nostra proposta musicale e invece di inventarmene uno (cosa che trovo presuntuosa) ho preferito Death Core. Thrash Death solo mi sembra riduttivo. Non ci identificava del tutto. Comunque sta a voi recensori decidere il nostro genere!
Per me siete grandi, ruvidi e grezzi. Fate divertire, fate ragionare, fate scapocciare ma sapete anche emozionare come in "Finally Ready", il genere è solo un'etichetta, che in casi come questi non serve. Comunque in conclusione, come avete intenzione di continuare il vostro sogno? Avete progetti?
Si, tanti progetti. Per fortuna ho esperienza, so come muovermi nell'ambiente. Gestisco un negozio di cd (CRASH STORE) e un'agenzia promozionale (CRASH PROMOTION). In passato ho avuto una Label discografica (WHIPLASH PRODUCTIONS). Insomma sono più di 20 anni che mi sbatto nella scena italiana. Il sogno a mio avviso è appena iniziato!
Ringraziamo Mariano per la sua disponibilità, accettando la nostra proposta e concedendoci l’onore di pubblicare la nostra prima intervista. Augurandogli ogni fortuna, vi consigliamo questo grandissimo album e di assistere ai loro live. Stay Metal \m/

-Greenie-
TRUEMETAL
HOUSEBREAKING "Out Of Your Brain"
(Crash Music)

Voto 7,5/10

Un esempio di vita per tutti, gli Housebreaking.
Nati nel 1994 ma tormentati senza pietà dal destino con numerosi cambi di formazione e di stile (surf/punk, rock italiano, death e thrash), vari scioglimenti e, non ultimo, dalla perdita di un compagno d'avventura, hanno proseguito sulla loro strada con una commovente determinazione; dimostrando che, davvero, la forza di volontà smuove le montagne.
Una forza di volontà che, a distanza di tre lustri dall'unica presenza discografica (“Stories 1996”, Demo, 1996) del loro palmarès, li ha condotti a dare le stampe “Out Of Your Brain”, full-length che li premia tutti gli sforzi fatti sin'ora. L'album è autoprodotto ma non fatevi ingannare: nemmeno l'orecchio più smaliziato potrebbe cogliere delle deficienze costruttive tali da escludere la cooperazione con una casa discografica professionale. Del resto, “Out Of Your Brain” è distribuito ufficialmente come se fosse frutto del solito lavoro sinergico fra band e label. Cosa che, invece, non è!
Il suono del disco, infatti, è potente e possente; completo in tutte le sue sfumature: un'intensa botta d'energia alla bocca dello stomaco, che così facendo non passa certo inosservata per quantità e, soprattutto, qualità. Qualità che si ritrova immediatamente nel suono devastante delle chitarre, tirate a lucido per consentire al combo laziale di richiamare anche il groove metal, oltre ai fendenti d'ascia tipici del thrash ortodosso. In DNA dei nostri porta chiaramente i marker del rock'n'roll più poderoso (“Retro-active”), di quello che sostiene da tanti anni i Motörhead giusto per fare un esempio. Non solo, porta con sé l'esperienza accumulata durante gli anni in cui lo stile proposto non era quello attuale. Esperienza fondamentale, poiché regala al sound della band di Cassino una freschezza e una completezza da prima linea; oltre a consentire agli Housebreaking di scrivere canzoni mature, adulte, perfettamente formate e in grado di forare la fitta nebbia della mediocrità prodotta dai tanti, troppi act che affollano la scena italiana e non solo. La composizione dei brani, curata in toto da Marco Stanzione e i suoi compagni, conduce alla stesura di song la cui assimilazione non è per niente immediata. Anzi, essendo in pratica assente la melodia, è esclusa a priori la possibilità di proporre un insieme di pezzi accattivanti; insistendo invece sulla ricerca di armonizzazioni di non facile presa che, però, alla lunga riescono a far nascere la voglia di ripetere i passaggi del disco nel nostro fedele lettore.
La bravura esecutiva dei musicisti è un'altra peculiarità di cui, nei 16th Cellar Studio di Roma, è stata sicuramente tenuta in conto da Stefano “Eyeconoclast” Morabito (ingegnerizzazione, missaggio e masterizzazione). Il sound dell'ensemble della provincia di Frosinone è, a mio modo di vedere, perfettamente in linea con i più blasonati complessi internazionali quali, per esempio, Ektomorf, Soulfly, Cavalera Conspiracy e compagnia cantante. I quali, con mezzi economici e tecnici assolutamente non paragonabili a quelli posseduti dagli Housebreaking, non hanno fatto nulla di meglio come restituzione sonora complessiva. E, soprattutto, nulla di meglio a livello artistico.
Singole composizioni come “Out Of Your Brain” e “Clandestine”, sostenuti da granitici mid-tempo (che identificano maggiormente la scelta ritmica degli italiani), s'installeranno – pervio furibondo headbanging – all'interno della vostra scatola cranica, assieme ad assalti all'arma bianca come “Housebreaking”. Da segnalare, come nota d'impegno sociale, “Saint's War”, dedicata a tutte le vittime civili delle guerre d'Iraq e d'Afghanistan.
A prescindere dai gusti personali, soggettivi; “Out Of Your Brain” merita, oggettivamente, un posto d'onore nella discografica di tutti i thrasher. Musica di gran livello, attitudine inossidabile, professionalità, sacrificio e passione ci sono tutte, nel platter.
Credo che bastino e avanzino per far nostra la sudata opera frutto dell'inossidabile ostinazione degli Housebreaking.
Bravi!

Daniele “dani66” D'Adamo

http://www.truemetal.it/reviews.php?op=albumreview&id=9747
FLASHFORWARD
HOUSEBREAKING "Out Of Your Brain"
(Crash Music)

Voto 8/10

Cosa Funziona: Songwriting e produzione
Cosa Serve: Essere notati da una label che conta

“C’è soltanto un modo di fare le cose ed è quello giusto…” sosteneva Sean Harris dei Diamond Head. Filosofia questa cui si ispirano, senza dubbio, gli Housebreaking i quali, giunti al sospirato esordio, si muovono come belve lasciate in libertà in quel territorio di confine fra thrash e death filtrato in un’attitudine fieramente hardcore. Lo start è imperioso: “Out Of Your Brain”, modellata nel calco dei Machine Head, mai perde di vista il gancio melodico. Concedono il bis “Clandestine”, un bestiale assalto à la Slayer e “Saint’s War”, sintesi metalcore (Hatebreed, Trivium) e Bay Area style (Testament, in primis). La policroma “Blessed Be” mostra, invece, in particolare nei cantati, la vena teatrale, alternando azzeccati inserti in italiano a break selvaggi inflitti senza pietà alcuna. Ed “Odissey” ne sfrutta la scia, sciorinando chirurgici stop&go e letali ritornelli, gli stessi del pugnace thrash‘n’roll “Crash Attitude”. Un leit motiv che ritroviamo in “Retro-active”, nelle cui oscure pieghe fanno capolino i Metallica che furono. Dopo siffatta esplosione di inaudita violenza risulta, quindi, apprezzabile la collocazione di “Finally Ready”, battezzata da lugubri arpeggi, che fanno pensare ai Mercyful Fate, e cori ove si intravedono i Paradise Lost. Di contro, “Housebreaking” riprende a randellare vigorosamente forgiando un feroce anthem hardcore, degno epilogo di “Out Of Your Brain”, impeccabile connubio tra potenza distruttiva e temi lirici calati nella realtà post-moderna. Sulla base di dette premesse, nonché capaci di esibizioni dal vivo in grado di provocare vere e proprie bolgie dantesche, gli Housebreaking si rivelano non una promessa, bensì una fulgida realtà. Con cui, statene certi, da oggi in avanti saranno in parecchi a dover fare i conti.

Cristiano Mastrangeli

http://www.flashfw.it/Homepage.php?page=Recensioni/Housebreaking
HARDSOUND
HOUSEBREAKING "Out of Your Brain"
(Crash Music)

Voto 7,5/10

Fermezza e convinzione nelle proprie idee, nelle proprie capacità, nella musica e nei metalheads di ieri e di oggi, nella condivisione e nella fratellanza tra generi (musicali e personali) e caratteri. Mai demordere, mai abbattersi, mai arrendersi, mai tirarsi indietro o nascondersi. Questo è il sunto dell'Housebreaking-pensiero (e soprattutto del chitarrista Mariano Fontaine, unico elemento rimasto della formazione originale). A distanza di ben diciassette anni dalla nascita, questa realtà metal di casa nostra riesce finalmente ed orgogliosamente a pubblicare il proprio esordio sulla lunga distanza (infatti l'unica testimonianza audio precedentemente disponibile era il demo tape 'Stories' del 1996), e lo fa davvero col botto! Registrato (ed autoprodotto) nei "16th Cellar Studios" di Roma, 'Out Of Your Brain' vede la luce dopo un intenso anno di gestazione, durante il quale la band si è data da fare anche sul versante live con esibizioni sempre memorabili e devastanti. Ma il genere proposto? Beh, qui ci muoviamo in campo groove metal (l'accostamento ai Pantera può essere esplicativo a riguardo), ma di quel groove maledettamente bastardo ed efficace, unito sapientemente al punk più selvaggio e a sporadici stacchi thrash da torcicollo, il tutto impreziosito da splendidi assoli di stampo heavy (qui ad opera del precedente chitarrista Alessandro Infurna). Difficilmente riuscirete a stare fermi sulle note delle varie "Clandestine", "Out Of Your Brain", "Housebreaking" e "Blessed Be", ma questo è comunque un lavoro compatto che va gustato tutto d'un fiato, forte di un songwriting vario e mai borioso o banale. Quindi, se queste sono le premesse, credo che sentiremo parlare di nuovo di loro ben presto e per molto tempo ancora. Horns up!

La perseveranza paga sempre. Groove metal, punk e thrash in un mix da torcicollo.



METAL DEMONS
HOUSEBREAKING "Out Of Your Brain"
(Crash Music)

Voto 7/10

Top Song: "Retro-Active"

Dagli Offspring al death metal. Alla faccia del cambiamento ! Band longeva (il primo nucleo risale al 1994) gli Housebreaking riescono grazie alla Crash Promotion a pubblicare questo tanto sospirato album intitolato "Out of Your Brain" registrato a fine 2010 presso i gettonatissimi 16th Cellar Studios di Stefano Morabito. Vocals e moderni suoni di chitarra ricreano un ambiente musicale caro a Korn e Crowbar anche se le frequenti ritmiche 'slow' pesanti ed ampollose non nascondono una certa stima nei confronti dei Pantera. La creatività degli Housebreaking é rispettabilissima seppur non ancora ai massimi livelli e non va sottovalutata la capacità della band di creare un riffing ed un groove di sicuro coinvolgimento, cosa che viene piacevolmente palesata in "Clandestine", "Saint's War" e "Retro-Active". Dopo aver constatato che gli Housebraking non si dimenticano neanche dei Sepultura ("Blessed Be" e "Odissey") chiudiamo riconoscendo alla band in questione interesse, perseveranza e grandi margini di miglioramento anche se servirebbe qualche pezzo capace di fare 'il botto'.

http://metaldemons.altervista.org/recensioni/gruppi/housebreaking.htm


METALITALIA
HOUSEBREAKING "Out Of Your Brain"
(Crash Music)

Voto 7/10

Cominciamo dal fondo: se non fosse per l’assenza di un’etichetta stampata sul CD, sarebbe davvero difficile credere che “Out Of Your Brain”, opera prima dei capitolini Housebraking, è un’autoproduzione. Artwork professionale, booklet curatissimo e produzione potentissima presso i 16th Cellar Studio di Roma sono l’ottimo biglietto da visita con cui si presentano i nostri, preludio a una proposta musicale altrettanto valida, all’insegna di un thrash/deathcore non rivoluzionario nella forma ma efficace nella sostanza a partire dalla title track posta in apertura, una cavalcata groove metal che calpesta i timpani dell’ascoltatore grazie a riff quadrati come blocchi di marmo e ad una sezione ritmica potente come il martello di Thor. Il resto della tracklist si muove sulle stesse coordinate sonore – un mix vincente tra la rabbia dei Pantera, i rallentamenti dei Crowbar, il groove dei Korn e l’attitudine dei Motorhead – dando vita ad un disco sorprendentemente maturo per una band all’esordio ma in realtà frutto di germogli seminati dal lontano 1994, anno del primo demo. Con qualche ritornello melodico in più canzoni dirette come “Odissey”, “Saint’s War”, “Retro-Active” o la title track avrebbero tutte le note in regola per fare breccia sul grande pubblico assuefatto dalle ultime uscite dei vari cloni dei Killswitch Engage, ma a conti fatti il fascino della loro proposta è (anche) quello di non piegarsi alla moda del momento. Chi è senza peccato scagli la prima pietra, recitano i nostri in “Blessed Be”: che la lapidazione sonora abbia inizio. 
http://metalitalia.com/album/housebreaking-out-of-your-brain/
METAL.IT
HOUSEBREAKING
"Out of Your Brain"
(Crash Music)

Voto 7/10

Primo full lenght per gli italianissimi Housebreaking, autori di un death metal molto moderno, con chiare influenze thrash e hardcore.
Le canzoni di Out Of Your Brain sono caratterizzate da un riffing serrato, pesante, sostenuto da una sezione ritmica possente e da una voce malvagia e marcia quanto basta. Nella maggior parte dei casi si tratta di rocciosi tempi non troppo veloci, come in Clandestine o in Finally Ready. Ma quando la band si mette a correre sul serio da a mio parere il meglio di sé: basta sentirsi Housebreaking o l’inizio di Odissey (la migliore dell’intero lavoro, insieme alla title-track) per capirlo.
Per essere un lavoro autoprodotto, il lavoro fatto in studio è davvero egregio, senza alcuna sbavatura e in grado di far rendere al meglio i pezzi. Anche i singoli membri della band offrono prestazioni convincenti e solide. Se siete appassionati del genere, una band italiana tutta da scoprire. Per quanto mi riguarda, l’impressione è molto positiva: resta da verificarne la resa live, ma la struttura dei brani fa pensare a concerti potenzialmente devastanti.

Alessandro Quero


http://www.metal.it/album.aspx/14128/
METALLIZED

HOUSEBREAKING "Out Of Your Brain"
(Crash Music)

Voto 8/10

Out Of Your Brain è la prima release dei laziali Housebreaking, band dedita ad un death core moderno, anche se mi sembra piuttosto chiara la matrice thrash del gruppo. Si tratta di una autoproduzione, anche se non si direbbe affatto: il promo in mio possesso non ha nulla e ripeto nulla, da invidiare alle release ufficiali per diversi fattori, primo fra tutti la qualità della registrazione, fatta di un sound potente ma allo stesso tempo cristallino che già rappresenta un ottimo vanto per una release non ufficiale. Da sommare a questo c’è un’ottima grafica in stile post-bellico e un ricco booklet con testi e immagini; insomma, sono costretto a ripetermi: questo disco non ha nulla da invidiare ad un’uscita ufficiale. Da questo punto di vista occorre riconoscere merito al gruppo che ha curato meticolosamente tutti gli aspetti del package, realizzando un ottimo prodotto. Una perfezione formale che può equivalere ad un contorno, ma la parte più interessante e sostanziosa resta pur sempre la bistecca; com’è quindi la musica che ci propongono gli Housebreaking? Buonissima. Non starò qui a parlarvi di una pietanza d’alta cucina, da palati fini per intenderci, ma di una bella fiorentina tagliata col coltellaccio e sbattuta sulla griglia; un voluminoso pezzo di carne da staccare a morsi, mandando a quel paese il bon ton: questo sono gli Housebreaking. Energia a palate, giusta attitudine alla musica e una sana, genuina e sacrosanta voglia di farvi sanguinare i timpani. È questo quello che trasmette Out Of Your Brain anzitutto: questo disco ha feeling, che è una cosa da non sottovalutare, anzi. L’eterogeneità dell’album -e delle influenze del gruppo, prima fra tutte il thrash classico- fa il resto.
Si parte con l’ottima title track caratterizzata dalla velocità e manco a dirlo dalla potenza espressa dal growling di Marco Stanzione, per poi passare alla più cadenzata Clandestine, violentata da vibranti accelerazioni perfettamente riuscite. Saint’s War è forse uno degli episodi migliori del disco e risulta senz’altro molto valida per rappresentare gli Housebreaking. Il pezzo s’interroga sulla giustezza della guerra ed infatti è dedicato a tutte le vittime civili dei conflitti in Iraq e Afghanistan. Un giro di basso apre Blessed Be, ancora una volta costruita da bordate di chitarra ad opera di Alfredo Tranchedone e Mariano Fontaine autori entrambi di un’ottima prova. Odissey è una frustata metal sulla schiena, una song davvero ben riuscita; Crash Attitude mi pare la più ragionata del lotto e forse la meno immediata, ma a lungo andare si rivelerà come uno dei pezzi migliori. Retro-Active punta tutto sull’immediatezza e la velocità, grazie a un riff di chitarra vincente. Echi di Nevermore in Finally Ready, cupa e malinconica nel suo incedere. Chiude l’album Housebreaking, una scarica d’adrenalina di due minuti, nella quale il gruppo comprime tutta la carica scanzonata di hardcore/punk che gli scorre nelle vene.
In quaranta minuti scarsi gli Housebreaking dimostrano di saperci fare, dando sfogo a tutte le influenze che li hanno plasmati: dal death, al core, passando per thrash e hardcore/punk. Anche se con diversi membri e incarnazioni la band esiste dal lontano 1994, ma solo in seguito alla reunion del 2009 è riuscita a produrre questo album sul finale del 2010. I ragazzi meritano, a mio avviso, spero che qualcuno apra gli occhi e si accorga di loro.

Roberto Tirelli


METAL WAVES

Intervista agli HOUSEBREAKING (Febbraio 2011)

Gli Housbreaking, dopo anni di cambi di formazioni, di genere e avvenimenti vari, arrivano finalmente alla stabilità necessaria per pubblicare un disco a mio avviso forte, veramente “heavy”; regge bene il paragone con gli album odierni di certe band decantate, ma senza buttarsi via con composizioni ruffiane, anzi pescando bene, dai gloriosi anni '80, la furia e il calore. Perciò abbiamo preso contatto con loro, in particolare con il loro portavoce, Mariano, una persona autorevole, in giro per la scena da parecchio tempo (la prima formazione risale alla prima metà degli anni '90), per sentire cosa ha da dirci a proposito della sua nuova/vecchia band.

Ciao e benvenuti su Metalwave; anzitutto, sebbene risulti un po’ banale e visto la vostra lunga storia, sarebbe interessante che ci parlaste brevemente della band, dalla formazione ad oggi
Mariano :: La prima line-up degli Housebreaking nasce intorno al 1994/95 sulla scia del movimento surf-punk americano tipo Offspring. Dopo la morte per overdose del bassista Davide la band decide di cambiare stile senza perdere l’attitudine punk degli esordi. Con varie esibizioni live alle spalle e altri cambi di stile, si arriva alla registrazione del primo demotape dove si delinea un sound molto più morbido in linea con il rock metal in voga in Italia intorno alla metà degli anni ’90: Timoria di “2020 Speedball” su tutti. Di lì a poco la band si scioglie. Segnali di rinascita ci sono intorno al 2006. La band si riforma proponendo un sound più moderno vicino a sonorità thrash/death. Ma anche ora la sorte è avversa e la band si ferma nuovamente. Nel Giugno 2009 la rinascita definitiva. La band lavora per un intero anno alla stesura del debut album alternando, live act nei pub di Lazio e Campania. Nell’ottobre del 2010 entriamo nei 16th Cellar Studio di Roma per le registrazioni di “Out Your Brain”. Ora stiamo promuovendo l’album!
L’album mi ha colpito molto per la sua compattezza, che però non significa monotonia, visto che si sentono diverse influenze di diversi stili e periodi, quali sono i gruppi da cui vi sentite maggiormente ispirati, se ci sono?
Mariano :: Abbiamo età diverse e per forza di cose gruppi di riferimento sostanzialmente differenti. Io sono uno dei due chitarristi, il più vecchio della combriccola. Amo alla follia Metallica, Guns, Iron Maiden e comunque tutto il mondo del metal a 360°. Marco Stanzione, il cantante, è molto legato ai Mercyful Fate, Dio e a tutta la scena gothic metal e death degli anni ’90. Alfredo, l’altro chitarrista è molto legato ai Metallica e a tutta la scena death metal americana. Giulio il bassista e Gianni il batterista sono i più giovani e quindi vicini alle nuove tendenze musicali, vedi Korn, Deftones, System Of A Down, Emmure, Protest The Hero ecc.
Nelle note informative inoltratemi dalla vostra agenzia, siete stati definiti death-core e ho letto di thrash e death old school, ma voi come vi sentite meglio definiti?
Mariano :: Diciamo che facciamo una sorta di thrash/death un po’ moderno e un po’ “old school”. Con qualche sfruzzatina di hardcore vecchia scuola.
Il vostro album ha un suono molto robusto e professionale, vorreste spendere due parole in merito?
Mariano :: Tutto il merito lo diamo a Stefano Morabito dei 16th Cellar Studios di Roma. Abbiamo realizzato il lavoro in due settimane, compreso il mixaggio e la masterizzazione. E’ riuscito veramente a farci uscire fuori quello che avevamo dentro. La cattiveria, l’aggressività, la durezza interiore del metallo fuso. E poi ci ha dato il suono che volevamo con la giusta dose di dinamismo e ferocia! Tutto merito suo! Non potevamo desiderare di meglio!
Housebreaking, invece di Housebreaker, una scelta meno banale e un nome che mi ha colpito perché detto così, “scassinando case”, sembra poco aggressivo, ma mi pare che sia sottilmente psicologico un po’ in contrasto con la vostra musica più concreta e muscolosa; quali sono le motivazioni di questo nome?
Mariano :: Nasce nel lontano 1995. E’ un nome che a mio avviso risulta essere molto punk, come eravamo agli esordi. Avrei voluto cambiarlo ma gli altri, i nuovi membri della band, si sono opposti. Lo hanno trovato adatto. Poi, a dirla tutta, ho scoperto che per “Housebreaking” si intende anche un training autogeno per cani, ahahahahah! Mi è piaciuto questo connubbio tra un rapinatore e l’insegnare ai cani come fare la cacca e la pipì! Bellissimo, ti giuro!
Purtroppo non ho potuto leggere i testi, ma ho colto diverse parti, mi sembra che parlino di temi variegati, dalla sempre verde volontà di rompere le catene delle imposizioni sociali, a più moderne riflessioni sulla religione. Ce ne volete parlare e quanto sono importanti per voi?
Mariano :: Ovviamente diamo molta importanza ai testi! “Out Of Your Brain” ognuno può interpretarla come vuole. Il mondo, le persone, le cose, c’è un bisogno di libertà “umana” in questo brano; “Clandestine” parla del lavoro nero, della clandestinità; “Saint’s War” si scaglia contro le assurdità della guerra in Iraq; “Blessed Be” è un attacco diretto al “mondo” della pedofilia nella chiesa; “Odissey” è dedicata a noi, a tutto quello che ci è voluto per arrivare all’album tra gelosie e invidie; “Crash Attitude” è un’immensa dedica a tutti quelli che ci seguono da sempre nelle nostre parti. Sono la nostra anima, la nostra forza; “Retro-active” parla in maniera figurativa di una inculata e rappresenta quello che fa il nostro governo verso i nostri cittadini; “Finally Ready” è una storia struggente e tristissima; “Housebreaking” è il nostro inno al casino!
Talvolta avete utilizzato anche l’italiano; si tratta di un esperimento o pensate di ampliarlo, oppure di toglierlo, in futuro?
Mariano :: La frase in italiano si trova nel ritornello di “Blessed”. E' stata per noi una sorpresa di Marco. Non ce l’aspettavamo. Ci è piaciuta molto quando ce l’ha proposta e l’abbiamo lasciata. Non so se in futuro lo rifaremo. Certo è che sembra essere piaciuto parecchio questo brano. Quindi...
Come intendete promuovere “Out Of Your Brain”? Avete delle date live che vi attendono?
Mariano :: Sì, lo spingeremo moltissimo. Soprattutto live. Stiamo definendo proprio in questi giorni molte date live che faranno parte dell’ “Out Of Your Brain” tour 2011. Passeremo tutto l’anno a promuoverlo su e giù per l’Italia. E se ci riesce anche all’estero. Ti ripeto, molte date stanno per essere chiuse proprio in questi giorni. Se capitiamo dalle vostre parti vieni a trovarci. Live diamo tutto quello che abbiamo dentro!
Una domanda generica, ma sempre interessante, soprattutto per voi che bazzicate da anni: come vi ritrovate nella scena italiana? Dalle vostre parti com’è? Vi sentite legati a qualche band o a qualche persona?
Mariano :: Ho 40 anni. Ne sono passate di cose rispetto a venti anni fa. Ovviamente non è come negli anni ‘80. Internet ha stravolto le carte in tavola. Non è per forza un male, ma molte cose sono cambiate ed hanno perso di fascino. Tipo, tanto per dirne qualcuna: l’attesa del nuovo album, il tragitto in treno che noi dalla provincia dovevamo fare per arrivare a Roma nei negozi specializzati, il fascino di vedere t-shirt dei Metallica, Venom su altri “come noi”, il sentirsi parte di “una scena musicale” diversa. Cose oggi obsolete. Per tornare ai giorni nostri, dalle nostre parti c’è una discreta scena. Calcola che io gestisco anche un negozio di cd, Crash Store, a Cassino (FR). E comunque basta vedere quando suoniamo in zona cosa succede ai nostri concerti. Per dirtene una, alla presentazione ufficiale dell’album a Cassino siamo riusciti a tirare 250 persone. Non male come band emergente. Abbiamo dedicato, come ti dicevo, “Crash Attitude” a tutti quelli che ci seguono da tempo. Sono la nostra forza, la nostra anima!
Quali sono i progetti futuri?
Mariano :: Ovviamente come tutte le band vorremo approdare in qualche buona label che creda nella nostra musica e ci spinga per bene. E poi suonare, suonare e suonare!
Grazie per la chiacchierata!
Mariano :: Grazie mille a voi per la bella intervista, il metal ha bisogno di gente come voi che sta vicino alla scena underground e ci crede veramente. Metal up your ass!!!


http://www.metalwave.it/leggi_intesclusiva.php?id=243
METAL WAVE
HOUSEBREAKING "Out of your brain"
(Crash Music)

Voto Complessivo 8/10

1.Out Of Your Brain - 85
2.Clandestine - 80
3.Saint's War - 80
4.Blessed Be - 85
5.Odissey - 85
6.Crash Attitude - 75
7.Retro-Active - 70
8.Finally Ready - 90
9.Housebreaking - 75

•Qualità Audio: 80
•Qualità Artwork: 80
•Originalità: 75
•Tecnica: 75


Serrate bene le labbra, aggrottate le sopracciglia pensando a chi odiate di più e scuotete la testa avanti e dietro seguendo il ritmo; a volontà è possibile lanciare verso l'alto una mano con il segno delle corna! Così si ascolta questo cd. E non potrete resistere dal farlo. Le note informative che accompagnano questo album dicono che gli Housebraking suonano death core: niente di più sbagliato; niente blastbeat e niente brutal, niente strizzate d'occhio, invece un sacco di heavy metal moderno fragoroso e compatto, ricco di momenti ispirati e sempre sopra le righe che non si dimentica la lezione dei grandi classici.

Dopo anni di una carriera travagliata che parte addirittura nel 1994, scioglimenti e cambi di direzione, la band è finalmente riuscita a trovare un punto stabile; e se questi sono i risultati, speriamo che duri! Questo lavoro è una delle cose più fresche e genuine che potrebbe capitarvi di ascoltare di questi tempi; immaginate dell'heavy metal groovy, farcito di convincenti passaggi southern rock (alla Corrosion Of Confomity), con contorno di assoli classici e atmosfere da film horror anni '80 e avrete in mente il piatto che vi viene proposto. E non mancano divagazioni di death metal classico o tharsh. C'è da stupirsi, per altro, che sia un disco autoprodotto: registrazione (urlatelo:) piena! Grassa, un mix tra gore e stoner, che penetra sottopelle, nel sangue, e nel cervello. Arrangiamenti efficacissimi; il lavoro delle chitarre è particolarmente ricco di sfumature; evidentissima l'esperienza nel modulare chitarre ritmiche modernissime, mai trendy, con assoli e parti soliste classiche che definerei “funebri” da quanto riescono ad essere evocative.
Ascoltate ad esempio la traccia d'apertura “Out Of Your Brain”, ma anche “Blessed Be” e “Odissey”.
Impeccabile la performance della sezione ritmica, sempre imperiosa, precisa e tagliente, guiderà la vostra testa in sfrenati headbaging; sempre all'altezza, sia nelle parti più sincopate che in quelle più dirette. Lodevole la prova del cantante, in grado di farsi in quattro gestendo timbriche più rabbiose e thrashy, con growl profondi (niente tombini gorgoglianti), in maniera molto più vincente rispetto a quello che si sente di solito.
Se proprio dovessi trovare un difetto a questo album, un'eccezione che confermi la regola, è forse una propensione un po' troppo legata a riff southern (in “Crash Attitude”) che oggi, dopo quarant'anni di chitarristi che vi si sono impiegati, suonano davvero vecchi, datati e di conseguenza un po' sterili; ma credo che non ve ne accorgerete neppure, dato che non è una tendenza prevalente e aiuta a bilanciare la composizione per mantenere sempre sveglia l'attenzione. Le ultime due tracce meritano una menzione particolare; “Finally Ready” è un incubo metal di oltre sei minuti che corre congelato lungo la spina dorsale, con un giro portante e degli assoli davvero ispiratissimi. “Housbreaking”, in chiusura, è un numero thrash-core che cita la band stessa con cori da anthem.
Mi sento proprio di consigliare un ascolto di questo disco a tutti gli appassionati del metal più vero, ma anche a chi non vuole ascoltare solo vecchiume, e dopo anche voi vorrete unirvi al gruppo per scassinare un po' di case!





SILENT SCREAM
HOUSEBREAKING "Hout of your Brain"
(Crash Music)

Voto 7/10

Davvero un buonissimo lavoro questo dei laziali Housebreaking, che mette a frutto più di dieci anni di indefesso sbattimento underground. Sono infatti nati quando i loro gruppi di principale riferimento – ovvero i Pantera ed i Machine Head, senza dimenticare qualche piccola scorza dello sludge core di Crowbar – erano praticamente all'apice della loro forza creativa e discografica, nella prima metà degli anni novanta. All'epoca riuscirono a pubblicare un demo, e poi il silenzio, almeno fino al 2006, anno a partire dal quale hanno ricominciato a lavorare al presente ed effettivo debutto. “Out of your brain” è un disco granitico e robusto, che riesce a costruire dei riff di chitarra quadrati e spigolosi che fanno sempre presa sull'ascoltatore creando un simpatico effetto-martello, aiutato da una produzione ottima che non tradisce di certo il loro status di quasi amatorialità e che mette nella giusta evidenza ogni singolo strumento. Possiamo dire tranquillamente che il lavoro svolto nelle strofe – proprio a livello di riffing – è a dir poco ottimo, manca però spesso quel centro di gravità (dicasi ritornello) che fa veramente decollare e raggiungere l'empireo. Però per adesso ci troviamo comunque abbastanza in alto.

Fulvio Adile

http://www.silentscreamzine.com/ReviewShow.asp?ReviewsID=8422
HEAVY IMPACT

HOUSEBREAKING "Out of your brain"
(Crash Music)

Valutazione: 8/10


“Quando l’uomo con la pistola incontra l’uomo col fucile, quello con la pistola è un uomo morto”. Cercando di trasporre questa massima dello “spaghetti western” alle produzioni discografiche, potremmo dire: “quando una band dall’approccio musicale intelligente e giustamente critico incontra una band che vive di riflessi altrui, allora la band riflessa è destinata all’oblio”.
Dico questo non perché vorrei scoraggiare i potenziali musicisti in balia della pratica dell’autoproduzione, ma unicamente perché era da tempo che non mi capitava di imbattermi in un progetto sonoro avente caratura pari a quella di bands forgiate dal blasone delle più o meno grandi labels. Ma procediamo con il dovuto ordine. Gli Housebreaking si formano in quel di Cassino a metà degli anni 90 e dopo mille vicissitudini tra impeti, cambi di genere e scioglimenti, trovano forma compiuta solo nel 2009, anno in cui iniziano a lavorare al primo studio album dal più che emblematico “Out Of Your Brain”. Emblematico perché, è da interpretare come un fuori dalla tua concezione, ovvero come una piccola indagine critica che passa al vaglio i rapporti che intercorrono tra il potere e ciò che viene dato in pasto alle masse. Questo per ciò che concerne il punto di vista tematico.
Per quanto riguarda il tessuto sonoro, in senso stretto, la band potrebbe essere inquadrata in quello che può essere definito Deathcore (non pensate ad una band di ragazzini dal piglio minimalista intenta ad usare impropriamente vocaboli come “mosh” e groove”), anche se a mio modo di intendere, trovo tale definizione più che restrittiva. In realtà sarebbe più appropriato parlare di una operazione sonora dal piglio moderno che rivede in maniera personale Thrash e Death Metal, riproponendo questi, in maniera dinamica e diretta. E se l’opener “Out Of Your Brain” si fregia di stacchi ritmici degni della migliore rappresentazione Death n’ Roll, la seguente “Clandestine” (giusta critica al luogo comune sull’argomento) porta con sé echi che sanno di Pantera e di tutta la torbida trattazione ‘core/metal a stelle e strice.
Si continua con “Saint’s War” e “Blessed Be”, brani dove la band mette in primo piano tutta la propria fisicità e dove l’interpretazione del singer Marco Stanzione sfiora livelli di eccellenza assoluta. L’album si mantiene su livelli qualitativi alti, per tutta la sua durata, ed infine stordisce l’ascoltatore con la veloce ed irriverente autocitazione “Housebreaking”, dove old school Thrash e groove si fondono in una combine perfetta.
Concludendo, un lavoro esemplare, che evita inutili cacofonie in favore di un appeal fisico, robusto ed accattivante. Con queste premesse credo proprio che non sarà difficile per gli Housebreaking farsi largo nel marasma delle bands nostrane. Impatto, stacchi ritmici trascinanti ed un sano criticismo, sono queste in definitiva le armi di una band che va presa ad archetipo.