lunedì 5 marzo 2012

Hell Awaits..into the Cavern (Livorno)
Humangled + Housebreaking & more

Volete conoscere l’attitudine di una band Metal vero? Subito spiegato.
Significa spararsi mille chilometri di asfalto, condividere spazi ristretti all’interno di un’utilitaria completamente stipata di roba (chitarre, borse, zaini, merchandise, testate, piatti, rullante, panini, felpe, rotoli di carta igienica, bottiglie di vino, lattine di birra), prendere e prendersi per i fondelli, discutere, arrabbiarsi, divertirsi, bere, mangiare, sudare… soffrire. Tutto concentrato in sole ventiquattro ore per suonare in uno slot di 30-40 minuti. Ecco, se non avete questa voglia dentro di voi lasciate stare la vita on the road.
Non è una vacanza anche se per noi lo è sempre. Non è un modo per fare soldi visto che con i 150 euro di rimborso ci vai pari pari con le spese di viaggio (30 euro di pedaggio autostradale, 90 euro di gpl e benzina, 10 euro di panini, 16 euro di buon vino). Non è il suonare in un evento davanti a duemila persone visto che quando usciamo fuori casa sappiamo benissimo quante (poche e distratte) anime alcolizzate possiamo trovare nei locali.
E che a noi piace così! Piace stare insieme, vedere cose diverse, provare emozioni nuove. Vivere la vita. Questo tipo di vita. Assurdo rimanere affascinati dai cartelli autostradali vero? Bene, per noi lo è. Strani vero? Altrimenti non avrebbe senso tutto ciò!
La tappa di Livorno è stata un massacro. Ecco, sappiatelo. Ventiquattro ore (si, ve lo ricordo nuovamente!) stipati come sardine. Guidare la macchina in queste condizioni è un privilegio. Almeno stai comodo e non hai tonnellate di materiale addosso.
Bello però conoscere posti nuovi e il Cavern è un bel locale ed ha una buona acustica. I ragazzi delle altre band sono simpaticissimi. Con gli Humangled abbiamo già diviso il palco del Keller Platz a Prato lo scorso anno. E’ gente apposto. Onesti, tranquilli, alla mano. Fossero tutti così! Ci si diverte assieme per tutto il pomeriggio.
Come al solito i nostri viaggi ci legano molto dal punto di vista umano. Con gli altri della band ci si sfoga, si parla, si risolvono i piccoli e grandi problemi quotidiani. Quando poi l’alcool scende giù pesante si diventa anche degli ottimi filosofi. E si scoprono tanti aspetti positivi di chi vive con te questa follia chiamata Housebreaking! Una famiglia, ecco cosa siamo. Ma di quelle vere, dove se serve ci si sputa addosso e dopo due minuti si beve assieme dell’ottimo San Giovese. E tutto ciò ti entra nelle vene. Chiamala adrenalina, dai. Quella che poi provi quando stai su un dannato palco. Al Cavern fila tutto liscio anche se è tardissimo. All’incirca mezzanotte e mezza quando tocca a noi. Abbiamo Alessandro che sta sostituendo Gianni alla batteria. Il nostro drummer ha ancora un braccio scassato. E’ Alex è un mostro di velocità. E i pezzi prendono una leggera vena Speed! Filano alla grande! Trenta minuti di massacro davanti ad un massimo di trenta persone. Ma la sala del palco non è enorme quindi sembra non vuota! :D
Tra chiacchierate con venditori ambulanti, ragazzi completamente ubriachi fuori al locale, visioni di partite di calcio in un circolo ARCI, grappini vari, vodka offerta e tante altre amenità alcoliche, ci si rende conto che è già tempo di ripartire… E’ finita anche questa. Alle quattro del mattino si parte, direzione casa. Siamo lontani parecchio. Giulio è il nostro collaudato guidatore notturno. Non si sa come ma di notte è l’unico che riesca a stare sveglio… e per parecchio tempo anche. Uno stakanovista della guida notturna! Bene così! Questo ci permette di essere in mattinata, verso le nove, a Civitavecchia. Facciamo un piccolo break per un cornetto e cappuccino. Io a dire la verità son rimasto in macchina a dormire. A mezzogiorno siamo a casa mia. Si scarica tutto il casino dalla macchina, Alfredo e Teri (è la mora che ha posato con la t-shirt degli Housebreaking, la trovate in un altro post in basso. Ma state attenti che è la donna di quella bestiaccia di cantante che abbiamo! E quello morde!) preparano un delizioso pranzetto mentre noialtri ci gustiamo la partita del Napoli in tv. E poi tutti a casa. Un altro giorno e un altro live se ne sono andati. Non restano che i ricordi! Quelli per fortuna non te li leva nessuno.
M.F.



3 commenti:

  1. Ma dio cristo! io un giorno voglio spararmi un live con voi!

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  2. Riconoscerei la tua mano in mezzo a mille! (Scrittura)...Mi piace come scrivi e come vi descrivi...Bellissimo post Mariano!

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